In Italia, sin dai tempi della Costituente, ci furono opposizioni sulla struttura del Parlamento infatti il PCI propose la creazione di una sola Camera tuttavia la DC preferì adottare un sistema con due Camere aventi gli stessi poteri e le stesse funzioni. A questa decisione della Democrazia Cristiana aderì, alla fine, anche il Partito Comunista. Si scese a questo compromesso a causa del contesto nel quale l'Italia uscì dalla Seconda Guerra Mondiale per evitare, nuovamente, una dittatura.
Dopo alcuni anni, entrambe le parti del PCI e della DC si resero conto dell'errore a cui però non riuscirono a porre rimedio subito. Nel 1982 le commissioni Affari costituzionali delle due Camere del Parlamento italiano costituirono i primi "comitati ristretti" per esaminare proposte di modifiche istituzionali che, nell'aprile dell'anno seguente, portarono alla nascita della prima Commissione Bicamerale per le Riforme Costituzionali, la cui prima seduta fu presieduta da Aldo Bozzi il 30 novembre 1983. Il tentativo fallì e a riprovarci fu la Bicamerale De Mita - Iotti nel 1994. Anche questo tentativo fallì. Nel 1997 Massimo D'Alema presiedette un'altra Commissione Bicamerale che a causa della caduta del governo di allora venne prosciolto.