Bologna, Giovedì 6 dicembre 2018, la redazione di dirittopertutti.net è stata ricevuta dall'ex Presidente del Consiglio dei Ministri e Presidente emerito della Commissione Europea, prof. Romano Prodi. Nel corso di questa video intervista sono state trattate tematiche molto importanti e soprattutto molto attuali come il futuro dell'unione, i nuovi protagonisti della politica internazionale e il ruolo dell'Italia in questo nuovo assetto globale. Un ringraziamento al prof. Prodi per averci dedicato questo pomeriggio molto interessante e costruttivo.
Per una questione pratica abbiamo pensato di mettere la tabella dei minuti all'interno dei quali sono presenti le risposte che il prof. Prodi ha dato.
Minuti |
Domanda |
00.00 a 10.39 |
Professor Prodi, pensa che il sogno di un Europa politica sia ormai giunto alla deriva, e che abbiano dunque ragione i critici a sostenere che si stia costituendo un Europa delle banche? |
10.40 a 19.21 |
Quali sono state le ragioni politiche, economiche e sociali che hanno permesso all’Italia di entrare nell’eurozona? |
19.21 a 21.37 |
La solidarietà da Lei citata si è perduta o non c’è mai stata? |
21.38 a 28.36 |
Come è stata la sua esperienza a Palazzo Chigi dal punto di vista personale e istituzionale? |
28.37 a 35.46 |
Questo paese come fa a cambiare e a portarsi verso il futuro se mancano gli investimenti nella scuola e nella formazione? |
35.49 a 43.45 |
Cosa è cambiato dal punto di vista politico, economico e sociale in Italia dalla prima alla seconda repubblica? |
43.46 a 48.32 |
Come vede il futuro dell’UE e dell’Italia? |
48.33 a 55.56 |
Ci parli dei rapporti USA-Cina? |
55.57 a 1.00.42 |
Esiste ancora la solidarietà economica fra stati? |
1.00.43 a 1.05.27 |
Come, quando e perché è nato il populismo? |
Romano Prodi è una delle figure politiche più importanti della Seconda repubblica. Dopo l'incarico di professore ordinario presso l'Università degli Studi di Bologna, nel 1996, è entrato in politica vincendo le elezioni, alla guida di una coalizione chiamata "L'Ulivo" diventando, così, Presidente del Consiglio. Il suo governo resta in carica fino al 1998, anno in cui si dimette da premier per assumere uno degli incarichi più importanti della sua carriera: la presidenza della Commissione europea, dal 1999 al 2004. Terminata l'esperienza a Bruxelles, si ripresenta alle elezioni politiche del 2006, diventando, per la seconda volta Presidente del Consiglio. Si ritira dall'attività politica nel 2008, assumendo la presidenza della Fondazione dei Popoli.